LA STORIA DEL TOVAGLIATO, DALLA STOFFA AL MONOUSO
La tovaglia dalle origini al tessuto non tessuto
Quando è iniziata la storia della tovaglia? Come siamo arrivati alla varietà di stili e tessuti diversi? Il passato può servirci da ispirazione per vestire le tavole dei nostri ristoranti?
Oggi ci occupiamo di un argomento curioso che potrebbe, però, darvi spunti interessanti per rendere ancora più originale il vostro stile attraverso i tovagliati.
Le origini della tovaglia, fra rituali sacri e banchetti
La tovaglia era utilizzata presso vari popoli antichi come arredo sacro, ma il suo uso come oggetto per la tavola risale, a quanto pare, ai Romani.
Nei tempi più antichi era un panno simile a un tappeto; più avanti, verso I secolo d.c., si farà invece più simile ai teli utilizzati per coprire gli altari – molto simile, cioè, a quella che usiamo noi oggi. Pare che in particolare l’imperatore Tito Flavio Domiziano volesse ridare dignità ed eleganza al banchetto attraverso questa nuova abitudine. Voleva che il pasto in comune e in particolare i banchetti pubblici fossero un momento di sacralità e non un disordinato ingozzarsi di cibo.
Quali che fossero le intenzioni, ecco che da qui inizia la storia dei tovagliati moderni, con le famiglie più ricche che iniziano a esporre tovaglie sempre più preziose e ricercate (come tessuti, colori, ricami) come veri e propri status symbol.
La tovaglia bianca in lino, preziosa e simbolicamente legata al concetto di purezza, verrà utilizzata invece per gli altari dopo l’affermarsi del cattolicesimo.
Il moderno tovagliolo, infine, può farsi risalire al sudarium con il quale i commensali si asciugavano il viso e le mani.
La tovaglia come status symbol dal Medioevo al 1.700
Per lunghi secoli la tovaglia resta appannaggio delle classi più agiate. Gli stili si susseguono e si alternano da un secolo all’altro ricordando le tante trasformazioni delle fogge degli abiti:
- Nel 1200-1300 si vedono tovaglie bianche, decorate a occhio di pernice o con balze elaborate e colorate oppure tovaglie coloratissime a seconda del momento. Talvolta troviamo tovaglie coloratissime e profumate, da cambiare a seconda della portata per mantenere un effetto cromatico (e olfattivo) sempre impeccabile.
- Sempre nel 1300 cominciano ledecorazioni a ricamo, spesso molto elaborate.
- Nel 1.400 si diffondono le “perugine”: tovaglie bianche orlate con fasce blu, decisamente più sobrie.
- Nel 1.500 tornano i ricami, spesso ricchi e sfarzosi.
…e così via. Si deve aspettare il 1.600, con il barocco, per vedere i primi tessuti damascati mentre il 1.700 registra di nuovo l’affermarsi del bianco, con tovaglie lisce in tessuti pregiati e così ampie da arrivare fino a terra.
Ogni epoca vede poi alternarsi zone di produzione diverse, innovazioni tecnologiche, colori più caratteristici. Le Fiandre e alcune zone d’Italia, come Assisi, diventano famose per la qualità delle loro produzioni.
La tovaglia negli anni ’60
Fino a tutto il 1.800 i tovagliati restano, comunque, oggetti pregiati – non per niente immancabili nei corredi di nozze delle famiglie agiate.
Diventano invece un fenomeno di massa a partire dal boom economico degli anni ’60, quando si incrociano sistemi produttivi industrializzati (che abbattono i costi) e una maggiore ricchezza da parte dei consumatori.
Tovaglia e tovaglioli diventano, così, oggetti indispensabili per l’igiene e il decoro della tavola.
L’industria tessile italiana si fa trovare pronta alla sfida: marchi storici allargano la propria produzione di biancheria per la casa fino a ricomprendere anche tovaglie e tovaglioli.
Materiali, motivi, forme e colori si moltiplicano fino a rispecchiare l’attuale varietà, anche se è curioso notare come alcune varianti, prime fra tutte le tele di lino bianco, siano arrivate praticamente immutate fino al giorno d’oggi.
Ispirazioni per tovaglie in tessuto non tessuto
Una storia così lunga può essere di sicura ispirazione per creare tovagliati che si fanno notare anche con materiali economici e pratici come il tessuto non tessuto.
Ad esempio…
- Le moderne stampe possono riprendere motivi diffusi in epoche storiche diverse: ad esempio, i classici motivi del damascato.
- Certi motivi geometrici, scene di caccia o di banchetti possono creareatmosfere piacevolmente rétro.
- Per un locale del centro storico ci si potrebbe ispirare al periodo di massimo splendore della propria città, ad esempio rifacendosi ai colori del rinascimento oppure alle fogge del 1.800.
- Oppure perché non riprendere abitudini particolari, come quella di profumare le tovaglie(ovviamente con sentori lievi e compatibili con il tipo di cibo servito nel locale)?